30/11/2018

Manovra: le priorità dei sindacati per la legge di bilancio 2019

Assemblee unitarie dei delegati Cgil, Cisl e Uil il 28 novembre Belluno e il 3 dicembre a Treviso

Delegati e delegate di Cgil, Cisl e Uil in assemblea per discutere della manovra economico-finanziaria del Governo e lanciare le proprie proposte e richieste per la Legge di Bilancio 2019. Doppio appuntamento per le organizzazioni sindacali trevigiane e bellunesi per il confronto sulla manovra con i propri delegati: mercoledì 28 novembre dalle 9 alle 13 nella Sala polifunzionale di piazza Maggiore 4, a Santa Giustina Bellunese, e lunedì 3 dicembre alle 14.30 al BHR di Quinto di Treviso. A Santa Giustina ha introdotto i lavori il segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso Rudy Roffarè, affiancato dal segretario generale Uil Treviso Belluno Guglielmo Pisana e dal segretario generale Cgil Mauro De Carli. A Quinto di Treviso sono previsti gli interventi dei segretari generali di Cisl Belluno Treviso Cinzia Bonan, di Cgil Treviso Giacomo Vendrame, di Uil Treviso Belluno Guglielmo Pisana e del segretario nazionale Cgil Franco Martini.

Dopo le decine di assemblee che si sono svolte nelle ultime settimane nelle fabbriche, nelle scuole e in tutti i luoghi di lavoro per spiegare la Legge di Bilancio oggi nel mirino della Commissione europea, Cgil, Cisl e Uil territoriali incontrano unitariamente i delegati aziendali e dei pensionati per mettere sotto la lente la manovra, spiegarne i contenuti e avanzare le proposte di modifica da presentare al Governo sulla base del documento “Per la crescita del Paese” approvato a livello nazionale lo scorso 22 ottobre.

Per Cgil, Cisl e Uil lo sviluppo del Paese dev’essere supportato da politiche espansive e, in coerenza con le linee della Confederazione Europea dei Sindacati, vanno superate le politiche di austerity che, in Italia come in Europa, hanno determinato profonde disuguaglianze, aumento della povertà e crescita della disoccupazione, soprattutto fra donne e giovani.

“La manovra - spiegano le organizzazioni sindacali - rappresenta una prima inversione di tendenza, ma mostra elementi di inadeguatezza e manca di una visione e di un disegno strategico capaci di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro. Gli oltre 22 miliardi di spesa previsti in deficit, infatti, privilegiano la spesa corrente a discapito degli investimenti, si preannunciano ulteriori tagli e misure che rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza”.

Investire in sviluppo, grandi opere e infrastrutture per creare lavoro, incentivare i contratti a tempo indeterminato riducendo il costo del lavoro, ridurre la fiscalità per lavoratori e pensionati abbandonando la strada iniqua della flat tax, combattere più efficacemente l’evasione fiscale dicendo no ai condoni, tutelare i redditi da pensione e trovare soluzioni per giovani, donne, lavori gravosi e flessibilità in uscita, progettare uno sviluppo sostenibile basato sulla coesione sociale e il sostegno strutturale alle famiglie, prevedere risorse per riaffermare il valore della Pubblica Amministrazione, riportare al centro la scuola e l’istruzione.

Le organizzazioni sindacali intendono aprire un confronto con il Governo legastellato sulla base di queste proposte, che delineano un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità sociale e ambientale, sulla solidarietà nazionale e l’inclusione, e sostenerlo con le forme e gli strumenti propri dell’esperienza sindacale.