11/12/2018

Referendum per le fusioni fra Comuni, la Cisl è per il sì

La Cisl sostiene il referendum sul progetto di fusione tra i Comuni di Trichiana, Mel e Lentiai, su cui i cittadini saranno chiamati a esprimersi domenica 16 dicembre. Siamo convinti che il referendum sia uno strumento efficace per alimentare un franco dibattito sulle necessità organizzative e sui livelli istituzionali del nostro Paese. Inoltre, incoraggiamo la politica a proseguire sulla strada delle fusioni dei piccoli Comuni, specialmente in quelle comunità dove c’è omogeneità di tradizioni, cultura e ambiente.

Il cammino iniziato qualche anno fa da parte dei primi Comuni che si sono fusi dimostra quanto la provincia di Belluno sia avanti nella riflessione rispetto ad altri territori. L’esperienza maturata fino ad oggi ci dice che, con le fusioni, non si perdono le identità, che le maggiori risorse vanno ai cittadini e che le scelte organizzative, economiche e sociali dei territori ne escono più coerenti, efficienti ed efficaci.

La Cisl ritiene infatti che le fusioni dei Comuni rappresentino un’opportunità e un valore per il territorio e che i vantaggi siano di gran lunga superiori ai problemi e alle difficoltà da superare. Oltre ai benefici economici di breve termine, come i maggiori trasferimenti statali, le fusioni permetteranno di raggiungere migliori risultati organizzativi e di specializzazione del personale, di avviare la semplificazione burocratica, di dare luogo a economie di scala. Così pure di razionalizzare e ridurre i costi amministrativi, di gestione e di rappresentanza istituzionale e politica, i cui risparmi potranno essere impiegati proponendo servizi sempre più mirati ai bisogni della popolazione. Ma più di ogni altra cosa, le fusioni porteranno ad avere migliori strategie di programmazione territoriale ed ambientale, maggiore sviluppo delle politiche turistiche, sportive e di marketing territoriale e maggior peso istituzionale del nuovo Comune.

I territori di Trichiana, Mel e Lentiai sono accomunati da elementi orografici e culturali omogenei e da un grande consapevolezza tra la popolazione, in particolare tra i giovani: ottime premesse per arrivare ad un unico Ente comunale. Mettersi insieme non è mai facile, ma nel caso dei Comuni, soprattutto quelli piccoli con sempre meno abitanti, è fondamentale per il rilancio stesso della comunità e per la coesione sociale.

Non basteranno leggi nazionali con incentivi sotto i 5.000 abitanti a salvare queste comunità, né tantomeno l’unione dei servizi, che già in buona parte sono garantiti dalla comunità montana: servono aggregazioni, economie di scala per liberare risorse ai servizi per i cittadini e migliori politiche per la popolazione.


Rudy Roffaré
Segretario generale aggiunto Cisl Belluno Treviso