21/12/2018

Sospesa l’assistenza integrativa scolastica a domicilio durante le vacanze di Natale

Belluno: i genitori dei ragazzi con disabilità della vista e dell’udito scrivono alle istituzioni
Roffarè: “La politica intervenga: il sostegno agli alunni svantaggiati è un dovere sociale”

Ragazzi disabili senza sostegno nel periodo delle vacanze natalizie e assistenti senza rimborsi chilometrici dal mese di aprile dell’anno prossimo. Sono gli effetti dei tagli lineari determinati dall’ultimo rinnovo d’appalto del servizio di assistenza scolastica integrativa a favore degli alunni con disabilità della vista e dell’udito. Dopo la denuncia lanciata dalla Cisl Fp lo scorso settembre, oggi sono i genitori dei 39 alunni bellunesi a protestare, con una lettera inviata all’inizio di questa settimana ai vertici della Ulss 1 Dolomiti, alla giunta regionale del Veneto e all’assessore ai Servizi sociali della Regione Manuela Lanzarin, al presidente della Provincia di Belluno, alla cooperativa che gestisce l’appalto, la Socioculturale, e alle organizzazioni sindacali bellunesi.

“Abbiamo appreso, con nostro profondo sconcerto e fondata preoccupazione, che da quest'anno il Servizio di Integrazione Scolastica fornito ai nostri ragazzi con disabilità sensoriale - scrivono i genitori - dovrà subire una forzata sospensione durante il periodo delle vacanze natalizie e pasquali, senza contare che ci ritroveremo anche senza copertura per il periodo estivo. Noi genitori riteniamo che questa sospensione risulti deleteria e rischi di compromettere il processo educativo non permettendo di portare a termine i progetti individuali che le insegnanti del Servizio redigono ad inizio anno scolastico. Questa situazione avrà inevitabilmente ripercussioni negative sia sull'andamento ed il rendimento scolastico, sia sull'autostima e sulla motivazione dei nostri figli verso la scuola”.

“Ci risulta altresì - proseguono i genitori - che il rimborso chilometrico alle insegnanti, relativo agli spostamenti presso le abitazioni degli studenti, verrà riconosciuto solamente fino al mese di marzo 2019 grazie ad un accordo sottoscritto nel cambio di gestione; mentre dal mese di aprile 2019 non sarà più garantito. Se questo dovesse accadere molte insegnanti hanno già manifestato l’intenzione di non proseguire il rapporto di lavoro non essendo più economicamente sostenibile. Tale situazione porterebbe ad una mancanza o ad una sostituzione degli insegnanti nel mezzo dell’anno scolastico, con conseguente compromissione dei percorsi di apprendimento perseguiti. Riteniamo quindi sia necessaria una riflessione in merito alle succitate questioni, al fine di poter trovare delle soluzioni rapide ed adeguate. Certi della sensibilità che vorrete dimostrare, siamo disponibili ad un confronto e al tempo stesso ci auguriamo di ricevere aggiornamenti positivi in merito”.

In provincia di Belluno sono 39 gli studenti seguiti da 19 operatori fra psicologi, assistenti sociali ed educatori che si recano a casa dei ragazzi per diverse ore al mese. Il problema è che col nuovo bando per la gestione dell’attività di assistenza scolastica integrativa, vinto dalla cooperativa Socioculturale, l’Azienda Zero ha effettuato un taglio lineare di 3.500 ore all’attività di questi professionisti con lo scopo di ridurre i costi di 73 mila euro a lotto. Il che significa che in provincia di Belluno si è passati da uno stanziamento di 272 mila euro dell’anno scorso a 198 mila di quest’anno, e che la riduzione delle ore è stata pari al 27%, con la conseguente sospensione del servizio durante le festività e la disponibilità a pagare i rimborsi chilometrici solo fino a marzo 2019.

“Chiediamo alle istituzioni di intervenire al più presto per sanare una situazione che rischia di ledere i diritti delle persone svantaggiate - afferma Rudy Roffarè, segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso -. Grazie ad un accordo sindacale firmato dalle parti all’inizio di settembre, la cooperativa si è impegnata a garantire i rimborsi, e quindi l’attività degli educatori, fino alla fine di marzo, per poi reincontrarsi con le organizzazioni sindacali e valutare come estendere il rimborso per l’intera durata dell’appalto. Alle istituzioni avevamo chiesto un intervento anche per garantire la continuità assistenziale durante le festività. Purtroppo sono passati quattro mesi, le vacanze di Natale iniziano oggi e questi ragazzi si troveranno da subito senza il dovuto sostegno. Chiediamo alla politica e a tutte le istituzioni provinciali e regionali di intervenire al più presto per risolvere la questione: garantire l’assistenza alle fasce più deboli della nostra società, in questo caso ragazzi con disabilità, è un dovere sociale”.