27/02/2019

Quota 100 a Treviso e Belluno: più di 300 domande in un mese

Accessi record al patronato Inas , potenziato il servizio per la verifica dei requisiti

Sono 337 le domande di pensionamento con Quota 100 presentate dai patronati Inas Cisl delle province di Belluno e Treviso dal 29 gennaio ad oggi. A rivelare il dato, Michela Fuser e Stefano Gris, responsabili dell’Inas di Treviso e di  Belluno. “Se si tiene conto che il decreto legge è stato pubblicato il 28 gennaio - spiegano - questi numeri sono davvero elevati. Per far fronte alle tante richieste e all’aumento dell’afflusso nei nostri uffici, abbiamo potenziato il servizio di verifica dei requisiti per l’accesso alla pensione secondo le nuove norme, con operatori dedicati all’elaborazione di questo tipo di pratiche”.

Al patronato Inas Cisl di Treviso dalla fine di gennaio ad oggi sono state presentate 207 domande di pensionamento con Quota 100, di cui 31 da parte di dipendenti pubblici e 35 della scuola. Negli uffici bellunesi le domande presentate sono 130, di cui 43 da parte di dipendenti pubblici e 34 della scuola.

“Dopo il blocco imposto dalla riforma Fornero - spiega Fabio Zuglian, segretario generale della Cisl Fp Belluno Treviso -, sono destinati a crescere i numeri dei pensionamenti con Quota 100 dei dipendenti del pubblico impiego, anche a fronte della possibile riduzione dell’assegno. L’insofferenza dei dipendenti pubblici è evidente e legata al blocco del turnover degli ultimi anni, che ha determinato un forte aumento di responsabilità di lavoro. Siamo preoccupati perché con i pensionamenti andranno perdute una serie di competenze che purtroppo non sono state né potranno essere trasferite a chi verrà assunto: manca il tempo. Basti pensare che per formare un infermiere da sala operatoria ci vogliono 6 mesi. Ciò può incidere sulla garanzia della continuità dei servizi, con gravi conseguenze soprattutto in ambito sanitario, un settore in cui dobbiamo già fare i conti con una carenza endemica di personale. Per questo chiediamo alla Regione un piano straordinario di assunzioni per sostituire in modo veloce il personale e garantire la continuità dei servizi”.

Secondo le stime della Cisl Fp, fra infermieri e operatori sono ben 150 i dipendenti e 70 i medici della Ulss 1 Dolomiti che nel 2019 maturano i requisiti per andare in pensione con Quota 100. Per quanto riguarda la Ulss 2 Marca trevigiana, sui circa 10 mila dipendenti sono circa 450 quelli con i requisiti per andare in pensione quest’anno con Quota 100.

Anche per il personale della scuola con Quota 100 e il congelamento dell'adeguamento dell'aspettativa di vita fino al 2026 si riapre la possibilità di accedere alla pensione, presentando domanda di dimissioni telematiche entro giovedì 28 febbraio per poter andare in pensione dal 1° settembre secondo i nuovi parametri.

“Questa ulteriore finestra - afferma Teresa Merotto, Segretario generale della Cisl Scuola Belluno Treviso - rappresenta un'opportunità per il personale della scuola con la possibilità di anticipare l'uscita dal lavoro rispetto ai rigidi paletti fissati dalla legge Fornero, anche se la convenienza della scelta va vista caso per caso. Oltre a venire incontro alle legittime aspettative individuali mortificate finora dalla legge Fornero, si potrà dare avvio a un ricambio generazionale della platea degli insegnanti in servizio nelle scuole italiane da molti auspicato. Quindi tutto bene? Non proprio, se si pensa che già in questi ultimi anni la ormai cronica carenza di docenti nelle graduatorie di supplenza ha messo più volte a rischio l'erogazione del servizio pubblico di istruzione in alcune regioni come il Veneto e in alcune province come Treviso e Belluno. A fronte di questa situazione già critica, sarà in grado il ministero dell’Istruzione di garantire, durante i mesi estivi, assunzioni in numero sufficiente a coprire i posti lasciati vuoti da quei docenti che legittimamente decideranno in questi giorni di lasciare il lavoro?”.