29/10/2019

Treviso, Vigili del fuoco sotto organico: nella Marca mancano 50 pompieri

Grido d'allarme delle Organizzazioni Sindacali di categoria Cisl Fns, Vvf Cgil e Uilpa

Si prospetta un orizzonte particolarmente duro per i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Treviso. Il prossimo 18 novembre, in occasione della mobilità nazionale, il Comando di Treviso si troverà con una carenza di circa 50 unità tra Vigili del Fuoco e Capi Squadra su un totale di circa 300 previsti, un difetto prossimo al 20% senza contare i molti pensionamenti alle porte. L’allarme è lanciato dalle federazioni di categoria Cisl Fns, Vvf Cgil e Uilpa.

La composizione dei distaccamenti, per garantire il soccorso h 24, normalmente prevede 28 unità complessive suddivise per i quattro turni. “Con una carenza come quella a cui stiamo andando incontro è facile ipotizzare chiusure temporanee delle sedi distaccate - spiegano Claudio Bertolo della Cgil Vvf, Antonio Zambon della Cisl Fns e Michele Bessegato della Uilpa Vvf, che lunedì 28 ottobre hanno incontrato il Prefetto di Treviso -. Attualmente si sta optando per ridurre, speriamo temporaneamente, gli organici dei distaccamenti di Conegliano e Montebelluna. Scelta che cerca di garantire alla sede centrale la possibilità di inviare quei mezzi speciali quali autogru, mezzi NBCR, autoscala o altro potenzialmente necessari al soccorso in tutta la provincia”.

Le segreterie territoriali di Cisl Fns, Vvf Cgil e Uilpa sottolineano l'importanza di garantire i cosiddetti numeri minimi delle squadre operative (5 operatori), quelle che si vedono ogni giorno nelle autopompe, non solo nel rispetto dei regolamenti del Corpo Nazionale VVF, soprattutto per garantire la sicurezza degli attori del soccorso e una risoluzione efficace degli interventi.

“Negli anni - spiegano - si è assistito a politiche che hanno portato a riduzioni di personale, basti pensare ai concorsi per le promozioni a Capo squadra dove i colleghi, nonostante le carenze di personale, in provincia di almeno 10 unità, si trovano costretti a scegliere Comandi anche fuori regione (a proprie spese). Scelte di ripiego calate dall'amministrazione centrale per spalmare i problemi di organico del territorio nazionale che dimostrano poca programmazione e lungimiranza, nonché scarso interesse della politica alle reali necessità del Corpo”.

Le organizzazioni sindacali pongono l’accento su ciò che potrebbe verificarsi di qui a breve con frequenti chiusure temporanee di sedi distaccate, cosa che attualmente raramente accade, principalmente a causa di interventi eccezionali in provincia o in regione. Purtroppo - sottolineano - questo problema ricadrà direttamente sulla popolazione qualora necessiti di soccorso.

Il territorio di Treviso è organizzato con 5 sedi permanenti distaccate (Castelfranco, Montebelluna, Conegliano, Vittorio Veneto e Motta di Livenza) più una sede aeroportuale all’interno dell’aeroporto Canova e una sede centrale a Treviso. Per normative internazionali, la sede aeroportuale, per garantire l’apertura dell’aeroporto stesso, ha un numero minimo che deve essere rispettato e garantito, la sede centrale necessita di un numero di personale in grado di attivare mezzi speciali quindi eventuali carenze eccessive verrebbero assorbite dalle sedi distaccate con loro conseguente chiusura.

“Se si pensa alle distanze tra i vari comuni della provincia - spiegano Bertolo, Zambon e Bessegato - potremmo arrivare a tempi veramente lunghi per raggiungere il luogo dell’intervento: indubbiamente più di 20 minuti. Questo porterà ripercussioni importanti in quanto la rapidità nell’intervenire è alla base dell’efficacia nella risoluzione dell’intervento. Pesanti ricadute ci saranno inevitabilmente anche sulla attività addestrativa e di mantenimento delle specializzazioni, base fondamentale per uno dei lavori col più alto indice di rischio: del resto come sarà possibile distogliere personale dal soccorso ordinario? Come rappresentanti dei lavoratori più amati dagli italiani ci sentiamo in dovere di trasmettere questa nostra sofferenza alla popolazione. Troppe volte la politica si fa bella la bocca col nostro nome, troppo spesso ci bistratta con determinazioni che nemmeno si avvicinano alle nostre necessità”.

“A livello nazionale - denunciano le Organizzazioni sindacali - ci mancano ancora risposte sul rinnovo del contratto sia normativo che economico, sull'assicurazione obbligatoria per gli infortuni e le malattie professionali, spesso viaggiamo con mezzi vetusti. Non abbiamo tutele previdenziali, ci mancano in larga misura tutele per la sicurezza: i Vigili del fuoco si ammalano di cancro sempre di più. In provincia cercheremo in tutte le forme di rivendicare quelle giuste attenzioni che i Vigili del fuoco meritano e di cui i cittadini trevigiani necessitano”.