2/04/2020

La Fim lancia l’allarme salari: con la cassa integrazione stipendi dimezzati

Stipendio ridotto del 50% per 3.400 lavoratori bellunesi e 20mila trevigiani del settore metalmeccanico

Salari dimezzati per almeno 3.400 dipendenti del settore metalmeccanico in provincia di Belluno e 20mila lavoratori della Marca. A lanciare l’allarme è la segreteria della Fim Cisl Belluno Treviso.

“Le richieste di cassa integrazione continuano ad arrivare. Ad oggi siamo a quota 90 nel bellunese e 850 nel trevigiano - spiega il segretario generale Fim Belluno Treviso Alessio Lovisotto -. Se fino ad oggi veniva fatta richiesta con spirito cautelativo, con la proroga del provvedimento di chiusura delle attività, le aziende inizieranno a utilizzare gli ammortizzatori sociali. I tre quarti delle 120 aziende del settore metalmeccanico del bellunese sono chiuse, al momento. A Treviso il settore è praticamente tutto fermo”.

Si prospetta un periodo molto difficile per i lavoratori perché con la cassa integrazione a zero ore, l’impatto sul reddito è devastante: si può arrivare a perdere anche il 50% dello stipendio. Considerando infatti che il lordo di un operaio di terzo livello è pari a 1650 euro, che la cassa a zero ore paga al massimo 1000 euro al mese e che in cassa non si maturano né ferie né permessi né tredicesima, la perdita per ciascun lavoratore sarà attorno al 50% dello stipendio.

“Sulla base delle richieste inoltrate dalle aziende - sottolineano i responsabili della Fim bellunese - si può dunque ipotizzare che la Cigo sia destinata a coinvolgere i tre quarti dei circa 4.500 dipendenti delle aziende metalmeccaniche bellunesi e la metà dei circa 40 mila lavoratori del trevigiano. Se da un lato è stato difficile arrivare alla chiusura delle aziende, dall’altro sarà molto più difficile riaprirle".