2/09/2020

Acc: presidio davanti alla Prefettura di Belluno e alle banche

Le Organizzazioni Sindacali: "Gli istituti bancari del territorio concedano il prestito garantito necessario per il salvataggio dell'azienda"

 

Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, unitamente alle Rsu e a tutte le lavoratrici e i lavoratori di ACC Wanbao, hanno dato vita questa mattina a un presidio sotto la prefettura di Belluno e ai maggiori istituti di credito della provincia, per denunciare, con forza, la loro contrarietà al disinteresse delle banche verso l’operazione di salvataggio di Acc mediante la concessione di un prestito ponte ampiamente garantito dall’attivazione del fondo di garanzia a favore delle imprese in amministrazione straordinaria dal D. Lgs 270/90.

Acc, dopo oltre 50 anni, costituisce un patrimonio di competenze tecnologiche, progettuali, produttive ed organizzative di assoluto valore. Rimane l’ultimo stabilimento di produzione attivo nel comparto del compressore domestico per la refrigerazione presente in Europa ed è uno snodo essenziale della filiera della refrigerazione che nel Nord Est. Nel Paese ha un rilievo industriale di primaria importanza in termini di fatturato, esportazioni e occupazione. La sua rilevanza in termini occupazionali, con oltre 300 addetti, senza contare l’indotto, resta fondamentale per il nostro tessuto economico e sociale.

Il piano industriale presentato dal commissario straordinario ha raccolto un giudizio largamente positivo, sia del governo che della Regione Veneto, che di tutte le parti sociali e rappresenta un formidabile strumento per il rilancio e il riposizionamento strategico dell’azienda.

"Il prestito-ponte - scrivono in una nota unitaria Fim, Fiom e Uilm di Belluno - deve essere garantito anche dalle banche, tanto più in questa fase di grave difficoltà economica causata dalla emergenza sanitaria. Non si può affermare che il sistema finanziario è attento e vicino alle esigenze delle aziende del territorio e poi rifiutare di sostenerle economicamente in via transitoria e in presenze di ampie garanzie istituzionali".

"Il sistema bancario italiano e veneto sono stati oggetto più volte nel recente passato di salvataggi avvenuti con l’intervento della finanza pubblica ed ora, secondo noi, - proseguono le Organizzazioni Sindacali - non possono sottrarsi a quello che è un loro preciso dovere istituzionale. La storia della vertenza Acc dura ormai dal settembre del 2019 con l’annuncio della chiusura da parte della proprietà cinese. La nostra lotta, che ha coinvolto l’itera comunità della provincia nessuno escluso, dimostrando una straordinaria coesione sociale, ha consentito la nomina del commissario straordinario e con l’impegno e il lavoro di tutte le parti coinvolte la concreta possibilità di rilanciare lo stabilimento. Tutti noi, non consentiremo, con ogni mezzo lecito e necessario cha la storia fino ad oggi scritta insieme sia vanificata dall’indifferenza di pochi".