12/11/2020

Aperto lo stato di agitazione dei lavoratori della sanità pubblica

Presidi venerdì 13 davanti agli ospedali di Treviso e di Belluno

"Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”. Questo lo slogan dell'iniziativa promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa che si svolgerà venerdì 13 novembre a partire dalle ore 11.00 presso l’Ospedale di Belluno – Piazzale fronte Pronto Soccorso e dalle 11.30 davanti al Ca' Foncello di Treviso. Ai presidi parteciperanno i lavoratori del pubblico impiego, in segno di solidarietà verso il personale sanitario che sta affrontando in prima linea la nuova emergenza pandemica, per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, il rinnovo dei contratti e nuove assunzioni. Una iniziativa che segue lo stato di agitazione già proclamato dalle categorie nelle scorse settimane. I presidi si svolgeranno nel pieno rispetto della normativa vigente a garanzia della sicurezza dei partecipanti.

In questa fase di mobilitazione del lavoro pubblico per rivendicare innovazione nella pubblica amministrazione, rinnovo dei contratti e nuove assunzioni, “le lavoratrici e i lavoratori pubblici danno massimo sostegno e priorità a tutto il personale sanitario - spiegano le categorie dei servizi pubblici -. È assolutamente necessario garantire loro di lavorare in sicurezza, assicurandogli costantemente dispositivi di protezione individuale, tamponi e sorveglianza sanitaria. Non è accettabile che proprio chi ci protegge debba lavorare in condizioni di scarsa sicurezza. Tante sono le lamentele che arrivano dai luoghi di lavoro per la mancata osservanza delle procedure di contenimento del virus. Se non ci occupiamo di mettere in sicurezza il personale sanitario, mettiamo a rischio la loro salute e anche quella dei cittadini e il servizio di cura".

"Altrettanto indispensabile e urgente - proseguono - è procedere con nuove assunzioni per implementare il personale e rafforzare i servizi sanitari, anche attraverso la stabilizzazione dei precari”. Infine, concludono: “è importante che si rinnovino i contratti, per valorizzare la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Non solo una gratificazione nei confronti di chi con spirito di abnegazione sta affrontando la pandemia in condizioni critiche, ma anche prima di tutto un diritto”.

“Quella di venerdì - concludono Fp Cgil, Cisl Fp  Uil Fpl e Uil Pa  - è una mobilitazione collettiva di lavoratrici e lavoratori pubblici, contro chi nega l’esistenza del virus, dell’emergenza epidemiologica e del rischio che stanno correndo medici, infermieri e tutto il personale sanitario. Per dare il massimo sostegno a chi garantisce la nostra salute”.