5/03/2021

Acc-Ex Embraco. Fim, Fiom, Uilm: il cambio di passo non c’è stato, il futuro del progetto Italcomp appeso a un filo

Venerdì 5 marzo presidio dalle 9 alle ore 11 e dalle 14 alle 16 davanti allo stabilmento di Mel

Nonostante le innumerevoli richieste di incontro giunte sul tavolo del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti sulla vertenza Acc-Ex Embraco ad oggi non è giunta alcuna risposta. Lavoratori e Organizzazioni Sindacali dicono basta ai silenzi del governo e oggi, venerdì 5 marzo, dalle 9 alle 11 e dalle 14 alle 16 sono in presidio davanti alla ex Wanbao di Mel. Analoga manifestazione si svolgerà davanti alla fabbrica di Riva di Chieri, in provincia di Torino.

"Oggi - affermano Fim, Fiom e Uilm - inizia un presidio davanti ai cancelli dell’Acc come prima azione di lotta per evitare di veder naufragare una ristrutturazione industriale sostenuta da un piano industriale già valutato positivamente dallo stesso Mise. La tensione sociale nelle comunità di Mel (Bl) e Riva di Chieri (To) sta salendo. Il silenzio da parte del Ministero dello Sviluppo Economico alimenta la rabbia e la preoccupazione delle 750 famiglie. Il recupero e rilancio industriale-occupazionale di Acc-Embraco rappresenterebbe giusto vaccino contro il virus della sfiducia sul recupero economico post pandemia che cresce sempre più nel Paese".

Dopo il diniego avuto dalla Commissione europea sulla richiesta dello Stato italiano di poter dare la sua garanzia al prestito in favore di Acc, oggi - spiegano le Organizzazioni Sindacali - occorrono risposte celeri a una vertenza che può essere risolta solo con una ferma volontà politica.

"Da subito - sottolineano Fim, Fiom e Uilm - ci aspettiamo un sostegno finanziario delle banche per dare liquidità ad Acc e poter così pagare gli stipendi dei lavoratori e i fornitori. Il futuro produttivo di medio periodo è garantito dalle commesse già acquisite per un valore commerciale di 2,5 milioni di euro di compressori. Il passo successivo è la costituzione della società Italcomp, per dare fiato al progetto del polo italiano dei compressori che coinvolgerebbe, oltre ai 350 lavoratori di Acc di Mel anche i 400 lavoratori dell’Ex Embraco di Riva di Chieri".