11/05/2021

“Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”. Assemblea online mercoledì 12

Alle 10.00 diretta Facebook con i segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil. A Belluno le segreterie provinciali chiedono incontri specifici a Ulss e Spisal

 

Infortuni sul lavoro: mercoledì 12 maggio alle 10.00, in diretta Facebook sui siti di Cgil, Cisl e Uil e sulla pagina Facebook #FermiamoLaStrageSulLavoro le Organizzazioni Sindacali svolgeranno un’assemblea nazionale alla presenza dei segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, all'insegna del monito: “Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”. I segretari parleranno ai delegati di luoghi di lavoro di tutta Italia - le RSU e le RSA - per mantenere alta l’azione sul tema degli infortuni e per riaffermare ancora una volta che il primo obiettivo per il sindacato dovrà essere sempre quello di non ammalarsi e di non morire nel lavoro.

“Nell’immediato, a Belluno - sottolineano i segretari generali territoriali Mauro De Carli (Cgil), Massimiliano Paglini (Cisl) e Michele Ferraro (Uil) - chiederemo come segreterie provinciali incontri specifici a tutti i soggetti istituzionali coinvolti, in primis Ulss e Spisal, per la conoscenza delle potenzialità di intervento dell’organismo di controllo e per verificare la situazione degli organici, da cui dipende la fattibilità dei piani di sorveglianza”.

“In questi giorni - proseguono i segretari - assistiamo alla recrudescenza degli infortuni nei luoghi di lavoro, che colpiscono per la loro gravità, in particolare quello accaduto a Luana, giovane donna e madre, morta per la carenza di protezione in un’azienda tessile. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a questa situazione preoccupante. Parliamo di ripresa, sappiamo che alcuni settori da tempo stanno aspettando di riavviare l’attività o le produzioni e, quando questo avviene, assistiamo alla ripartenza del fenomeno infortuni nei settori industriali, questione che sembrava dimenticata, sovrastata dall’esigenza primaria della lotta alla pandemia con un aumento esponenziale di infortuni Covid sul lavoro, anche mortali, tra operatori sanitari”.

“È oggi ancor meno tollerabile - sostengono De Carli, Paglini e Ferraro - che la nuova priorità del Paese, far riaprire le attività chiuse, riorganizzare il mondo produttivo, riaprire i mercati dell’export, cogliere le opportunità del recovery plan, faccia arretrare prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nei luoghi di lavoro non ci si deve ammalare di Covid, così come non si devono subire infortuni o malattie professionali o peggio ancora perdere la vita per il lavoro. Il lavoro deve far vivere e non far morire”.

Per questo Cgi, Cisl e Uil pongono da subito l’attenzione su quanto sta accadendo: non si potrà accettare uno scambio tra la ripartenza del sistema Paese, quanto mai necessaria, con l’indebolimento delle tutele sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Sappiamo - spiegano i segretari territoriali - che un’Italia forte passa per un’alta qualità del lavoro, in cui la prevenzione e la tutela contro gli infortuni deve essere messa al primo posto dei diritti delle lavoratrici e lavoratori, ma anche delle stesse imprese e dello Stato”.

Sette i punti del Patto per la Salute e la Sicurezza, che imponga al sistema produttivo una serie di linee strategiche:

• Nessuno deve andare al lavoro senza una adeguata preparazione o addestramento (vale anche per i datori di lavoro)
• Nelle scuole superiori si deve studiare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Impariamo a far crescere sin da subito la consapevolezza e la cultura della sicurezza del lavoro
• Migliorare le ispezioni in quantità e qualità nei luoghi di lavoro; in Veneto denunciamo la carenza degli organici, nonostante l’accordo sottoscritto con la Regione pochi anni fa.
• Investire in tecnologia innovativa che protegga i lavoratori; Inail dovrebbe essere il capofila di questo programma e non diventare a Belluno sede periferica con il rischio di minor presidio.
• Aumentare il numero degli RLS e RLST (rappresentanti dei lavoratori nei luoghi di lavoro): devono essere in tutte le aziende e potenziato il numero sul territorio.
• Dare ruolo e compiti di tutela anche alla Contrattazione Sindacale, proprio in un’ottica di miglioramento della sicurezza in fabbrica e in tutti i luoghi di lavoro.
• Qualificazione delle imprese e patente a punti, per determinare regolarità e applicazione delle norme soprattutto nel mondo degli appalti - dove spesso prolifera il massimo ribasso e la “dimenticanza” delle tutele contro gli infortuni.