1/12/2021

“Il cambiamento culturale necessario”. Femca Belluno Treviso a Congresso

Il 2 e 3 dicembre al park hotel Villa Fiorita di Monastier

Il cambiamento culturale necessario nell’approccio alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nel favorire la donna lavoratrice e madre e la contrattazione aziendale a sostegno della famiglia e della genitorialità, nella formazione costante per i lavoratori. È il tema del Congresso della Femca Belluno Treviso, la Federazione Cisl dei lavoratori della moda, della chimica e dell’energia. L’appuntamento è per giovedì 2 - a partire dalle 15 - e venerdì 3 dicembre al park hotel Villa Fiorita di Monastier. Per la Femca sono stati anni molto importanti, con il rinnovo di tutti gli accordi aziendali, oltre 200 Rsu tra Belluno e Treviso e 4.400 iscritti.

"La riflessione ruoterà attorno a due questioni che pesano enormemente nei settori che rappresentiamo, e in particolare nella moda, dove oltre il 50% della forza-lavoro è rappresentato da donne - spiega il segretario generale della Federazione Gianni Boato -. In primis il declino demografico e in particolare il dramma della denatalità. Ci domanderemo come si tengono insieme la denatalità con il lavoro, con lo Stato e con un percorso di parità. Abbiamo chiesto a Maurizio Rasera di Veneto Lavoro di darci una lettura su ciò che è successo all’industria di Treviso e Belluno dal 2008 ad oggi e quelle che sono le prospettive future, mentre Letizia Tanturri, docente di demografia, ci darà una lettura sull’incidenza della denatalità nel futuro del nostro Paese e in particolare nel nostro territorio”.

“Senza il lavoro - prosegue Boato - non c’è dignità, per avere il lavoro serve dare propulsione alle imprese, ma se in un Paese non si creano le condizioni per poter favorire le nascite almeno al punto di pareggiare il tasso di mortalità, allora siamo destinati a mettere in crisi il sistema. È necessario far tornare la genitorialità come un vantaggio e non come una penalità e per fare questo serve una contrattazione forte sui temi che riguardano le donne il lavoro e la famiglia”.

Venerdì interverrà la consigliera di parità della Provincia di Treviso Stefania Barbieri, la psicologa Claudia Ceccarello e l’educatrice del centro antiviolenza di Quinto Nadia Paccagnan, per un focus sul fenomeno delle donne che danno le dimissioni entro l’anno di vita del bambino per poter rimanere a casa dal lavoro e avere i due anni di Naspi.

“I numeri - sostiene Boato - mostrano quante lavoratrici madri hanno rinunciato al proprio lavoro a tempo indeterminato e alla loro carriera perché non avrebbero potuto essere madri e lavoratrici contemporaneamente. Le mamme non dovrebbero mai lasciare il posto di lavoro e dovrebbero poter accedere naturalmente ad un orario ridotto nel caso lo richiedessero o a delle flessibilità, oltre al fatto che madri e padri devono avere gli stessi doveri verso i figli. Qui sta il cambio culturale, lo ribadisco con convinzione: se alla madre vengono dati 5 mesi di maternità obbligatoria (visto evidentemente dalle aziende come un limite) allora anche i padri obbligatoriamente devono rimanere fuori dal lavoro per 5 mesi occupandosi dei propri figli nei primi due anni, questo aiuterebbe anche a diminuire la discriminazione verso le donne al momento delle assunzioni”.

Riflessioni che s’intrecciano con gli effetti della pandemia e dei lockdown sui tanti settori rappresentati dalla Femca.“Le province di Treviso e Belluno ci vedono impegnati su fronti molto diversi e variegati - spiega Boato -: c’è l’occhialeria, nel Bellunese, che produce l’80% degli occhiali realizzati in Italia, con Luxottica in espansione, Safilo in stallo e al contempo aziende che non trovano manodopera; la crisi Ideal Standard, che merita una soluzione e una garanzia di lavoro per tutti i dipendenti, più in generale il problema dello spopolamento della montagna ci pone la convinzione che Belluno debba trovare finalmente il suo sbocco in Europa (unire Belluno a Monaco grazie al PNRR). Nella Marca trevigiana è la moda uno dei settori più provati dalla pandemia, con perdite di fatturati che superano anche il 50% nel 2020, ma in miglioramento nell’anno in corso. In sofferenza anche il calzaturiero come il distretto dello Sport-system: sarà il 2022 a dare le risposte più importanti per il mantenimento del settore. Le aziende della gomma-plastica trainate dai settori del mobile e del metalmeccanico hanno ripreso le produzioni con il ricorso frequente al lavoro straordinario. In grande sofferenza chi produce il monouso, come la Dopla di Casale con quasi duecento lavoratori nell’incertezza”.