17/10/2011

"Io resisto": edili in piazza a Oderzo, 7 metri di firme per il presidente della Regione

Edili Cisl in piazza a Oderzo: sette metri di firme per Zaia
"Il Governatore intervenga su sistema creditizio e innovazione"

Oderzo (Treviso) - Un migliaio di lavoratori del comparto dell'edilizia, dell'industria del legno, del cemento, dei laterizi, del marmo e della pietra hanno partecipato sabato 15 ottobre alla manifestazione "Resistere per la vita" organizzata dalla Filca Cisl del Veneto in piazza Grande a Oderzo (Treviso). L'iniziativa, ideata per porre l'accento sul perdurare della crisi nel settore delle costruzioni in Veneto e lanciare alcune proposte concrete, era aperta agli amministratori pubblici e agli operatori economici del settore.

In tanti hanno risposto all'invito del segretario generale della Filca Veneto Salvatore Federico: i senatori Luigi Ramponi e Simonetta Rubinato e Andrea Dapporto dell'Associazione Libera Veneto erano presenti in piazza, il sindaco di Oderzo Pietro Dalla Libera è intervenuto portando il suo saluto all'inizio della manifestazione. Comunicazioni di solidarietà sono arrivate anche da Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, dalla senatrice Mariapia Garavaglia, dal presidente Appia Belluno Cna Moreno De Col, dall'assessore al Lavoro della Provincia di Vicenza Morena Martini e da Sergio Reolon, consigliere regionale. Presenti in piazza anche rappresentanti delle categorie Cisl dei Pensionati, del commercio, dei metalmeccanici, dei tessili, della scuola e dei servizi. Sul palco, interventi di Franca Porto, segretario generale della Cisl Veneto, Salvatore Federico, segretario generale Filca Cisl Veneto, Franco Lorenzon, segretario generale Cisl Treviso e Domenico Pesenti, segretario generale della Filca Cisl e di alcuni delegati sindacali di aziende toccate dalla Grande Crisi; accanto a loro, anche Mauro Basso, responsabile amministrativo di Dormiflex, impresa di S. Maria di Sala (Venezia). Agli studenti della scuola professionale di Motta di Livenza Lepido Rocco presenti in piazza la Filca ha donato una copia della Costituzione come simbolo di speranza per il futuro.

La manifestazione è stata aperta dalla lettura pubblica della lettera aperta che una delegazione della Filca consegnerà nei prossimi giorni al Governatore del Veneto Luca Zaia. La lettera si presenta come una pergamena con in calce sette metri di firme di lavoratori (un metro di firme per ogni provincia veneta). "La lettera - spiega Salvatore Federico - pone l'accento su due criticità la cui persistenza continua a gravare sul sistema produttivo, di cui rileviamo l'estrema urgenza di risoluzione: il sistema creditizio e l'innovazione. Il settore finanziario rischia progressivamente di allontanarsi dal contesto produttivo locale e, con la sempre più diffusa politica di contrazione del credito erogato, rischia di divenire un fattore di freno all'economia e alla produzione. Chiediamo che la Regione si faccia promotrice di tavoli territoriali che coinvolgano, oltre agli istituti di credito presenti nel nostro territorio, gli attori economici e sociali, per definire strumenti che possano favorire l'erogazione di credito alle imprese che producono ricchezza e lavoro". La seconda richiesta riguarda l'investimento nella formazione, strumento per guardare al futuro nell'ottica di una comunità territoriale che si prepara ad affrontare il cambiamento. "È solo rafforzando la professionalità di aziende, lavoratori e lavoratrici - afferma il segretario della Filca del Veneto - che possiamo sperare di uscire dal periodo di stallo, con la consapevolezza che la crisi ci stia dimostrando che qualcosa nel modello produttivo attuale non funziona e debba essere ripensato in una prospettiva sostenibile".

I numeri, ricordati nel corso della manifestazione, parlano chiaro: dal giugno 2008 al giugno 2011 i dati dell'Agenzia Veneto Lavoro (elaborazione Ufficio Studi e Ricerche Cisl Veneto) indicano una perdita di 8000 posti di lavoro nel settore del legno e di oltre 15.000 in quello delle costruzioni. In piazza, i lavoratori hanno portato i cartelli-epigrafi riportanti i nomi delle tante aziende colpite dalla crisi, dalla Grande Arredo di San Zenone degli Ezzelini, provincia di Treviso, fallita a cinquant'anni dalla nascita alla ditta Selce di Monselice, nel Padovano, dalla M2, di Tezze sul Brenta, nel Vicentino, leader nell'export nell'Est Europa, oggi con 60 lavoratori a casa, alla Marmifera Alpina in Valpolicella, stop per fallimento dopo quarant'anni, fino alla Rosada di San Fior (Treviso).

"Da questa crisi si esce solo lavorando tutti assieme su proposte concrete", ha detto Lorenzon. Di unità d'intenti ha parlato anche Franca Porto, "per uscire dalla crisi e per salvare un settore strategico come quello dell'edilizia, che si sta fermando". "Il settore delle costruzioni sta pagando un prezzo altissimo alla crisi - ha aggiunto Pesenti - per uscirne occorre un rilancio deciso dello sviluppo".

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mimetype Lettera aperta al Presidente della Regione
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Treviso, 15 ottobre 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa