15/02/2022

Contrattazione sociale a Belluno: Pnrr, Fondo Welfare Dolomiti e sanità al centro

Presentate le linee-guida della negoziazione 2022 con i Comuni

 

Pnrr, Fondo Welfare Dolomiti e tutela della comunità in ambito sanitario al centro della contrattazione sociale 2022 nel territorio bellunese. La piattaforma elaborata da Cgil, Cisl e Uil assieme alle Federazioni dei Pensionati Spi, Fnp e Uilp, è stata presentata martedì 15 febbraio a Belluno.

Tre i pilastri su cui poggia il documento che le Organizzazioni Sindacali si apprestano a presentare ai Comuni della provincia di Belluno: programmazione coinvolgimento dei Comuni nella progettualità del Pnrr, nel sostegno al Fondo Welfare Dolomiti contro lo spopolamento e interventi concreti a tutela della comunità in ambito sanitario e nella programmazione delle politiche per la popolazione anziana.

“Si tratta - spiega il segretario generale della Cisl Massimiliano Paglini - di una piattaforma del tutto rinnovata, che punta su tre macro-temi cruciali per il territorio. Il Pnrr è strategico per il rilancio della provincia, e in questo senso è fondamentale fare sinergia e chiediamo il coinvolgimento concreto nella progettazione che dev’essere necessariamente condivisa”.

“I progetti supportati dalle risorse del Pnrr - si legge nelle linee guida di contrattazione - rappresentano un’opportunità più unica che rara per il territorio montano, per le amministrazioni comunali a supporto delle popolazioni del bellunese, quasi un indirizzo specifico per politiche contro lo spopolamento”.

“Per gli enti locali - spiega Maurizio Cappellin della segreteria territoriale della Cisl Fnp - il momento è particolarmente delicato, perché dovranno fare anche i conti con l’aumento dei costi dell’energia. Quest’anno sarà fondamentale coinvolgere nella negoziazione sociale anche i piccoli Comuni, che da soli difficilmente potranno accedere alle risorse del Pnrr”.

Il documento di negoziazione sociale 2022 auspica inoltre un fattivo coinvolgimento dei Comuni nella progettualità a sostegno di Welfare Dolomiti, il fondo nato per contrastare lo spopolamento, e che oggi - spiega Paglini - “necessita di una nuova forma giuridica, perché patrimonio della comunità”.

Infine la questione sanitaria, diventata ancor più centrale in questi anni di emergenza Covid, che ha di fatto allentato le misure necessarie per la strutturazione della medicina di prevenzione e della cura della cronici, così come le politiche socio-sanitarie dedicate alle persone anziane. Su questo e altro le Organizzazioni Sindacali si confronteranno con la direzione della Ulss 1 il prossimo 25 febbraio.