18/02/2022

Ideal Standard, Deola (Femca): "Si mantenga tutta la forza-lavoro presente"

Una cordata di imprenditori veneti per rilanciare Ceramica Dolomite, due settimane di tempo al tavolo di monitoraggio regionale per valutare la proposta

C’è ancora un futuro per la storica fabbrica di sanitari in ceramica di Trichiana. Ne sono convinti i 430 dipendenti dopo le assemblee durante le quali, nei giorni scorsi, le organizzazioni sindacali hanno illustrato la proposta industriale avanzata dalla cordata composta da Banca Finint e un pool di imprenditori di altissimo profilo: il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio, con la holding di famiglia Delfin, Luigi Rossi Luciani, con la holding Luigi Rossi Luciani sapa, Bruno Zago della Pro-Gest, con il supporto di un partner istituzionale come Invitalia che interverrà attraverso il Fondo di salvaguardia.

Nello specifico, l’assessore al Lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan, i rappresentanti di Ideal Standard, l’advisor Sernet spa, le organizzazioni sindacali, le rappresentanze dei lavoratori e il Mise dedicheranno le prossime settimane ad approfondire gli aspetti di ordine operativo (produzioni e ripresa delle attività), sindacale (modalità di passaggio dei lavoratori e accordi col subentrante) e legale (eventuale modalità di cessione, garanzie e tutele). Il prossimo incontro in sede regionale è previsto giovedì 24 febbraio.

Dopo la decisione della proprietà dello stabilimento bellunese, il fondo australiano Anchorage, di delocalizzare la produzione e chiudere il sito, si erano aperte le procedure di vendita della fabbrica e del marchio Ceramica Dolomite. Tre le offerte vincolanti arrivate all’advisor entro il 15 gennaio per l’acquisizione del sito.

Il tavolo regionale ha approfondito le proposte, concedendo un periodo di negoziazione in via esclusiva al “Progetto C.D.” dei quattro imprenditori veneti. L’obiettivo della cordata, spiega Enrico Marchi di Banca Finint, “è quello di rilanciare il territorio e farlo crescere: crediamo che il marchio Ceramica Dolomite sia ancora vivo e abbia grandi potenzialità. Ma serve mettere in campo qualità, originalità e creatività. Faremo anche investimenti sul sito”. Complessivamente l’investimento iniziale ammonta a 15 milioni, di cui il 40% sarà garantito da Invitalia. A livello occupazionale è previsto l’assorbimento di 330 lavoratori. 100 gli esuberi previsti, 60 le nuove assunzioni di profili professionali necessari al rilancio dell’azienda.

La proposta avanzata da questa super cordata ci fa ben sperare per il futuro della fabbrica e dei suoi lavoratori - commenta Bruno Deola della Femca Cisl Belluno Treviso -, viene da un gruppo di importanti imprenditori locali che stanno dimostrando grande impegno su tutti i fronti, a partire da quello economico, e una evidente volontà di rilancio dello stabilimento e del marchio Ceramica Dolomite. È una grande opportunità e bisogna impegnarsi per far sì che lo stabilimento di Trichiana possa ripartire con il mantenimento di tutta la forza-lavoro presente”.

Fondamentale sarà definire le modalità di passaggio dei dipendenti dalla vecchia alla nuova società, sia dal punto di vista dei numeri che salariale e organizzativo. La richiesta delle Organizzazioni Sindacali è che vengano mantenuti tutti e 430 i dipendenti, non solo 330 come previsto dalla proposta in esame, per poi gestire successivamente i lavoratori prossimi alla pensione con un contratto di espansione.