20/04/2022

Tunnel Comelico, appello corale: "No all'isolamento"

Nota congiunta di comitati, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali: con la chiusura danni per più di 200 milioni

Comitati, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali unite nel dire no alla chiusura del tunnel del Comelico così come programmata da Anas. “Non è una opzione accettabile, perché comporterebbe danni incommensurabili alla popolazione locale, alle attività produttive e al turismo, né è accettabile l’utilizzazione della Strada Provinciale 532 come via alternativa da e per la Val Comelico perché non assicura tempi certi di percorrenza in caso di emergenze o urgenze sanitarie o di altro genere”, scrivono in una nota congiunta Associazione Comelico Nuovo, Comitato Galleria Comelico Bis, Union Ladina dal Comelgo, Appia Cna, Confartigianato Belluno, Confindustria Belluno Dolomiti, Confcommercio Belluno, Coldiretti Belluno, Confagricoltura Belluno -Treviso, Cgil Belluno, Cisl Belluno Treviso e Uil Belluno.

La proposta delle forze di rappresentanza del tessuto sociale e produttivo bellunese è chiara: posticipare i lavori di manutenzione della galleria programmati da Anas “fino a quando non sarà agibile in piena sicurezza e senza soluzione di continuità fisica e temporale una via da e per il Comelico diversa dalla proposta Strada Provinciale 532, anche recuperando la vecchia sede della SS 52”.

Allo stesso tempo, è “necessario redigere e sottoscrivere un protocollo di intesa tra Anas e amministrazioni locali finalizzato alla realizzazione di una strada di servizio alla galleria Comelico in destra orografica del fiume Piave, in grado di supplire anche in futuro ad eventuali ed ulteriori chiusure del tunnel e di essere in futuro collegata con tunnel trasversali alla galleria Comelico come seconda canna a cielo aperto, per l’adeguamento della SS 52 agli standard E-road network”.

La nota congiunta sottolinea come Anas dichiari che “i lavori avranno una durata di 535 giorni, se la chiusura dell’infrastruttura sarà totale, o di 745 giorni se le amministrazioni locali accetteranno una sua fruizione a senso unico alternato di giorno e una sua chiusura permanente di notte. Al fine di evitare un isolamento dal bellunese e dal Veneto dell’intera Val Comelico e del Comune di Sappada per periodi temporali così lunghi, Anas ha proposto la deviazione del traffico sulla Strada Provinciale 532 del Passo di Sant'Antonio”.

“L’alternativa proposta di collegamento tra Val Comelico e Comune di Sappada con il Veneto attraverso la Strada Provinciale 532 non è tale - prosegue la nota - : la Provinciale 532 non è, infatti, in grado di soddisfare la richiesta di percorribilità del traffico pesante, di rispondere in modo efficiente alle intensità del traffico turistico e locale e di offrire collegamenti agevoli con la viabilità statale che collega il fondovalle del Comelico da una parte con il Comune di Sappada ed il Friuli Venezia Giulia e dall’altra con il Passo Montecroce e le Provincie Autonome di Bolzano e Trento. Inoltre, cosa ben più grave, non è in grado di garantire tempi di percorrenza certi e/o compatibili con emergenze sanitarie gravi o di altro genere”.

Una chiusura totale o parziale della galleria Comelico pregiudica, inoltre, irreparabilmente, - proseguono le associazioni - la già fragile e precaria economia locale, esclude il Comelico dai corridori turistici italiani ed esteri e lede il diritto all’efficiente assistenza sanitaria ed alla salute di residenti ed ospiti, pregiudicando in taluni casi il diritto alla vita. Sulla base dei dati ufficiali messi a disposizione dalla CCIAA di Belluno Treviso nel mese di dicembre 2021 e stimando un decremento medio del PIL locale, in caso di chiusura della galleria Comelico, del 40% all’anno per quattro anni consecutivi (e al netto della possibilità di un suo recupero totale negli anni successivi alla fine dei lavori di manutenzione), il danno subito dalla popolazione e dalle attività produttive locali supererà i 200 milioni di euro”.

A fronte di questa situazione, le amministrazioni locali hanno più volte espresso ad Anas e al Prefetto di Belluno la contrarietà a qualsiasi chiusura della galleria, almeno fino a quando non sarà resa fruibile una viabilità alternativa. L’Unione Montana del Comelico sta incaricando una primaria società di ingegneria affinché realizzi il progetto preliminare per il recupero della vecchia sede della strada statale 52 tra Santo Stefano e Cima Gogna - oggi di proprietà dei Comuni di Santo Stefano di Cadore ed Auronzo di Cadore - lungo la destra orografica del Fiume Piave.

A sostegno dell’azione istituzionale degli amministratori locali sono nate due associazioni popolari che hanno raccolto oltre 3.600 adesioni tra residenti e non: il Comitato Galleria Comelico Bis e l’Associazione Comelico Nuovo.