21/12/2022

La discussione sulla manovra al centro del Consiglio Generale della Cisl

Sul tavolo lotta all’evasione, taglio più consistente al cuneo fiscale, rivalutazione delle pensioni

“Siamo per un sindacato che eserciti a pieno il proprio ruolo di soggetto di rappresentanza e per questo sosteniamo con forza che si debba stare inchiodati ai tavoli negoziali. Al tavolo con il governo abbiamo espresso tutte le nostre perplessità per alcuni provvedimenti previsti nella manovra 2023. In particolare, ciò che più ci inquieta non sono solo le già pesanti decisioni di non applicare la piena rivalutazione delle pensioni o un fin troppo timido taglio al cuneo fiscale per i dipendenti, ma sono le decisioni in controtendenza al governo Draghi che segnano l’humus politico e culturale in cui si muove il governo”.

Lo ha detto questa mattina (21 dicembre) a Mogliano Veneto il segretario della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini nel corso della relazione introduttiva del Consiglio Generale.

“Se è vero come è vero che la coperta è corta, con un debito pubblico tra i più alti al mondo e una mancata crescita da trent’anni a questa parte (salvo gli ultimi due anni post Covid) - ha proseguito il segretario generale - per ottenere maggiori risorse per gli investimenti e lo stato sociale non vi è alternativa a una poderosa lotta all’evasione fiscale che riduca questo abominio, che vede l’Italia, unico tra i Paesi avanzati, reggersi sulle spalle di dipendenti e pensionati”.

Altro tema cruciale è la questione salariale, con la mancata crescita degli stipendi in Italia. “Per noi - ha sottolineato Paglini - è la priorità, da affrontare attraverso la riduzione del cuneo fiscale sui redditi da lavoro dipendente e una maggiore e più puntuale distribuzione della ricchezza prodotta. È fondamentale ridare dignità e decenza al lavoro”.

Ai componenti del Consiglio generale sono stati illustrati i risultati della ricerca sulle condizioni del lavoro nelle due province realizzata recentemente dall’Ufficio Studi della Cisl. Ricerca che si focalizza sulle grandi dimissioni, evidenziando che nell’ultimo anno a Treviso e a Belluno un giovane su sei ha cambiato lavoro.

“Chi cambia lavoro - ha sottolineato il segretario generale - cerca miglior salario, ma anche più welfare, più flessibilità, più armonizzazione tempi di vita e di lavoro, percorsi di crescita, formazione; in particolare i giovani dichiarano di ricercare queste caratteristiche perché le attuali generano profonda insoddisfazione, in particolare nei settori dell’agricoltura, nei trasporti, nel magazzinaggio, nelle attività finanziarie e assicurative e nella sanità e assistenza sociale”.

Il segretario generale nella sua relazione ha infine evidenziato l’importanza di “stare sul territorio e costruire tutele e diritti immaginando una nuova grande progettualità locale, sia a Belluno che a Treviso, che valorizzi il patrimonio ambientale, economico e umano e le relative eccellenze e che non limiti il settore industriale al monoprodotto, ma avvalori il capitale di competenze sviluppato negli anni”. “Per questo - ha proseguito Paglini - abbiamo sollecitato maggior coordinamento e sinergie nella programmazione e progettazione delle missioni del PNRR a Treviso come a Belluno”.

Gianfranco Refosco, segretario generale della Cisl del Veneto, intervenuto al Consiglio, ha sottolineato l’importanza della “mobilitazione per affrontare efficacemente i problemi del sistema socio-sanitario e il deterioramento della qualità dei servizi e della capacità di dare risposte”. Un passaggio, nel suo intervento, anche sulla manovra. “L’unica certezza - ha detto - sono i 2.740 miliardi di debito pubblico in un contesto di innalzamento dei tassi di interesse. L’unico atteggiamento che possiamo sostenere è quello di usare tutte le risorse possibili per creare condizioni di equità e soprattutto di sviluppo e di crescita, unico modo per abbattere il peso del debito”.
Sulla legge di bilancio ha concentrato le sue riflessioni Andrea Cuccello, segretario nazionale confederale che ha concluso i lavori della giornata. “Oggi c’è l’esigenza di costruire responsabilità nel Paese e di ridare valore al lavoro. La legge di bilancio non ci piace, il contrasto all’evasione fiscale dev’essere un tema centrale, sul Pos e l’innalzamento del tetto al contante siamo stati in disaccordo da subito, la reintroduzione dei voucher è un passo indietro”.