28/06/2023

Sanità pubblica: diritto alla salute per tutti. Convegno il 29 a Castelfranco

Confronto organizzato da Cisl, Fp, Fnp e Anteas

Liste d’attesa, rapporti tra sanità pubblica e privata, carenza di medici e infermieri, case di riposo, legge sulla non autosufficienza. Molti i temi al centro del convegno organizzato da Cisl, Fnp, Fp e Anteas Belluno Treviso e che si svolgerà giovedì 29 giugno alle 14.30 al centro don Ernesto Bordignon di Castelfranco Veneto.

Ad aprire i lavori saranno Franco Marcuzzo, segretario generale della Fnp Belluno Treviso e Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso. Seguiranno le relazioni di Marj Pallaro, segretaria generale della Cisl Fp del Veneto (La sanità in Veneto), Ugo Previti, collaboratore della Fnp Belluno Treviso (Le case di riposo in provincia di Treviso e Belluno: un’analisi) e Mario De Boni, segretario generale della Cisl Fp Belluno Treviso (Sanità pubblica e specificità bellunese). Al termine delle relazioni, sono previsti gli interventi di Francesco Benazzi, direttore generale della ULSS 2 Marca Trevigiana e di Paola Roma, presidente della Conferenza dei Sindaci ULSS 2 Marca Trevigiana e il dibattito. Le conclusioni, con un focus sulla legge sulla non autosufficienza, saranno affidate a Emilio Didonè, segretario generale della Fnp nazionale.

“Questo convegno - afferma Franco Marcuzzo, segretario generale della Fnp Belluno Treviso - è una tappa importante del percorso sulla sanità di Cisl e Fnp, impegnati a dare voce a chi è in difficoltà, e mi rivolgo soprattutto agli anziani: liste d’attesa e impegnative non evase, mancanza di personale infermieristico, medico e assistenziale, case di riposo sempre più care e con sempre meno posti, una rete di assistenza di base sempre più fragile e una pericolosa deriva verso la privatizzazione della sanità, in un Paese e due province, quelle di Belluno e Treviso, dove la popolazione sta invecchiando. Dopo la drammatica emergenza della pandemia ci aspettavamo forti investimenti per la sanità pubblica. Invece il Governo nel DEF 2023 non fa che confermare la riduzione della spesa sanitaria”.

Molti i punti critici, altrettante le rivendicazioni della Cisl Fnp, ribadite anche nella piattaforma unitaria nazionale che i Sindacati dei Pensionati hanno presentato al Governo: investimenti per la sanità pubblica, assunzioni e stabilizzazioni, potenziamento dell’assistenza territoriale di prossimità, maggiore integrazione tra sanità e sociale, potenziamento della medicina del territorio e della continuità assistenziale, abbattimento delle liste d’attesa, revisione del sistema di compartecipazione, che impoverisce i cittadini e sposta risorse dal servizio sanitario nazionale al privato, tutela dei non autosufficienti.

“Oggi più che mai - dichiara Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso - è necessario riaffermare il principio universalistico e pubblico del servizio sanitario nazionale e il diritto costituzionale alla salute. La crescita delle liste d’attesa determina un aumento della spesa privata e in tanti casi la rinuncia alle cure, una tendenza che coincide con il calo degli investimenti in sanità, la fuga del personale e la mancanza di assistenza sul territorio. Un’inversione di tendenza è necessaria. Si stanno creando due Italie, cittadini di serie A e cittadini di serie B, chi può permettersi le cure perché ha i soldi per farlo e chi non può che aspettare di buon grado il proprio turno anche se necessita di cure rapide. Non è così che si garantiscono i diritti democratici”.

Al finanziamento della Sanità pubblica mancano, secondo i dati dell’ultimo rapporto del Crea, almeno 50 miliardi per avere un’incidenza media sul Pil analoga agli altri Paesi Ue, che è al 9,1% nel 2021: in Italia il rapporto è del 6,3%. La spesa sanitaria negli ultimi 20 anni in Italia è cresciuta del 2,8% medio annuo, il 50% in meno che negli altri Paesi europei.

In provincia di Treviso, ogni anno escono dalla Ulss 2 per turnover o pensionamenti 180 infermieri che con grande difficoltà vengono rimpiazzati; per gli Oss c’è una graduatoria di concorso, ma il problema è che vengono sottratti alle case di riposo o al privato sociale; i medici di base mancanti sono più di 150, le guardie mediche 139, i pediatri 6, i medici del 118 una decina.

“Nel Bellunese - sottolinea Mario De Boni, segretario generale della Cisl Fp Belluno Treviso - la situazione è ancora più critica perché alle gravi carenze si aggiungono i problemi ormai strutturali di un territorio complesso, con zone non servite da mezzi pubblici, distanze dalle strutture sanitarie, scarsità di servizi e una popolazione sempre più anziana. Non a caso la Cisl con la Fp, Fnp e Fisascat ha recentemente lanciato la petizione ‘SOS Sanità, una firma per la montagna bellunese’ online sulla piattaforma change.org e nelle sedi Cisl della provincia per chiedere maggiore attenzione da parte delle istituzioni alla difficoltà della montagna bellunese”.