29/06/2023

Sanità pubblica: diritto alla salute per tutti

Il resoconto del convegno di Castelfranco

È stato aperto dai saluti di Franco Marcuzzo, segretario generale della Fnp Belluno Treviso, e dall’intervento di Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, il convegno sulla “Sanità pubblica: diritto alla salute per tutti” di Cisl, Fnp, Fp e Anteas Belluno Treviso che si è svolto oggi pomeriggio a Castelfranco.

“Siamo a Castelfranco - ha detto Marcuzzo - nella terra di Tina Anselmi, madre della riforma sanitaria che ha garantito il diritto alla salute per tutti, per una riflessione profonda sullo stato della sanità pubblica, che anche nelle province di Treviso e di Belluno con la pandemia ha mostrato tutta la sua fragilità”.

“Oggi - ha detto Paglini - il nostro Paese non è più in grado di garantire i diritti democratici costituzionali, a partire da quello universale alla salute. Ciò che ha generato le attuali difficoltà della sanità pubblica sono stati i pesanti tagli al fondo sanitario nazionale nel decennio prima del Covid. Il sistema oggi regge e ha retto fondamentalmente grazie allo spirito di abnegazione dei lavoratori e delle lavoratrici”.

Quattro le proposte basilari citate da Paglini nel suo intervento introduttivo: aumento del personale, rafforzamento dell’assistenza territoriale con attenzione particolare alle aree interne e alla montagna, potenziamento delle case di comunità come ammortizzatore sociale e luogo di sinergia fra assistenza pubblica, volontariato e terzo settore e realizzazione degli Ospedali di comunità. “Confidiamo che arrivino presto risposte in primis dalla Regione - ha detto Paglini -. La crescita delle liste d’attesa determina un aumento della spesa privata e in tanti casi la rinuncia alle cure, una tendenza che coincide con il calo degli investimenti in sanità, la fuga del personale e la mancanza di assistenza sul territorio. Un’inversione di tendenza è necessaria. Si stanno creando due Italie, cittadini di serie A e cittadini di serie B, chi può permettersi le cure perché ha i soldi per farlo e chi non può che aspettare di buon grado il proprio turno anche se necessita di cure rapide. Non è così che si garantiscono i diritti democratici”.

Il tema del personale come “fattore determinante per garantire il diritto alla salute” è stato al centro dell’intervento di Marj Pallaro, segretaria generale della Cisl Fp del Veneto. “La sanità pubblica non funziona se non abbiamo personale in numero adeguato sia per qualità che quantità di lavoratori. In Veneto c’è una grossa carenza di professionisti legata a molteplici motivi, noi come Fp stiamo facendo il più possibile per mantenere i lavoratori presenti all’interno del sistema e per incentivare i giovani ad affrontare questi percorsi di studi sia per quanto riguarda la figura dell’operatore sociosanitario, sia per quanto concerne medici e infermieri”.

Mario De Boni, segretario generale della Cisl Fp Belluno Treviso: “La salute non è solo il benessere fisico, ma anche sociale. Il sistema sociosanitario regionale dev’essere una casa comune che garantisce cure uguali e gratuite per tutti, una casa che oggi è in pericolo perché sono stati fatti tagli lineari soprattutto al personale imponendo limiti restrittivi alla spesa. Oggi siamo di fronte a carenze strutturali. La provincia di Belluno ha bisogno di circa 250 operatori sanitari. Riguardo agli infermieri, l’ultimo bando della Ulss1 prevedeva 68 assunzioni, ma la graduatoria utile contava solo 46 professionisti, dei quali non tutti hanno accettato l’incarico; si può dunque stimare che in Ulss 1 la carenza sia di 30 unità. Nelle case di riposo sono stati chiusi 150 posti letto a determinare un fabbisogno di 30/40 infermieri, il tutto in un territorio complesso e poco attrattivo. Va aumentato il fondo sanitario nazionale, vanno rinnovati i contratti e adeguati alle responsabilità e ai carichi di lavoro, va applicato un contratto unico, quello della sanità; va fatta la riforma delle Ipab; tutte le Rsa devono essere pubbliche. Per tutte queste ragioni bisogna che tutti noi diventiamo custodi della salute pubblica”.

“I problemi della sanità - ha detto Emilio Didonè, segretario generale della Fnp nazionale, nel suo intervento conclusivo - vengono da lontano. Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo e gli anziani hanno più bisogno di sanità, tanto è vero che gli ammalati cronici che sono il 30% consumano il 70% del servizio sanitario nazionale in costi, servizi e finanziamenti. In questo contesto, il servizio sanitario ha bisogno di un ammodernamento, di un riordino che metta al centro le persone. Il servizio sanitario nazionale pubblico universale non si svende, ma si difende e far politica significa programmare, far vedere il futuro”.

Ampi e articolati, infine, i contributi di Francesco Benazzi, direttore generale della ULSS 2 Marca Trevigiana e di Paola Roma, presidente della Conferenza dei Sindaci ULSS 2 Marca Trevigiana.