7/11/2011

Lorenzon al convegno di Unindustria: "E' nel nostro Dna sperimentare nuovo welfare"

Il Segretario Generale della Cisl di Treviso al convegno di Unindustria

Welfare aziendale, Lorenzon: "Sperimentazione nel Dna dei trevigiani, ora si cominci a ragionare su integrazione sanitaria, mercato del lavoro, assistenza alle famiglie e formazione"

Treviso - "La sperimentazione di nuovi modelli di welfare aziendale e territoriale non casualmente sta avvenendo in provincia di Treviso: l'apertura a nuove sfide è nel nostro Dna e il sindacato è parte di questo vissuto e di questa cultura. Basti pensare allo sviluppo della contrattazione aziendale (Zoppas), alla previdenza complementare (Solidarietà Veneto), alla sanità integrativa (Fondo Arcobaleno), alla bilateralità nell'artigianato, ai voucher lavoro e alla contrattazione sociale con i Comuni e con le multiutilities di gas, acqua, rifiuti e trasporto pubblico locale: ambiti d'intervento sindacale in cui la nostra provincia è sempre stata all'avanguardia. L'attenzione alla soluzione del problema é sempre stato un tratto caratteristico del sindacalismo trevigiano".

Lo ha affermato oggi, lunedì 7 novembre, Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl di Treviso, nell'Auditorium di piazza delle Istituzioni di Treviso, nel corso del convegno sul welfare aziendale organizzato da Unindustria. Lorenzon ha partecipato alla tavola rotonda coordinata dal sociologo Paolo Feltrin, assieme a Piergiorgio Angeli del Gruppo Luxottica, Manlio Lostuzzi di Assicurazioni Generali e al vicepresidente di Unindustria Treviso Giorgio Zanchetta.

"Quello del welfare territoriale - ha spiegato Lorenzon - è un tema che va affrontato non solo perché lo Stato centrale non ce la fa più a causa della mancanza di risorse, ma perché occorre ripensare il ‘welfare che verrà' alla luce di due nuove sfide: la globalizzazione e l'invecchiamento della popolazione nei Paesi occidentali". Per governare una società complessa, la politica ha bisogno della partecipazione dei cittadini attraverso le proprie associazioni di rappresentanza, "oggi indispensabili per garantire quella coesione sociale che è necessaria per passare dalle parole alla concreta assunzione di responsabilità". "Territorio e parti sociali - ha proseguito il numero uno della Cisl trevigiana - sono due facce di una stessa medaglia che si chiama sussidiarietà. Il territorio rappresenta la ‘sussidiarietà verticale' (federalismo), le parti sociali rappresentano la ‘sussidiarietà orizzontale': era inevitabile che si incontrassero e andassero d'accordo". Allo stesso tempo, è significativo che la sperimentazione di un nuovo modello di welfare "parta dall'impresa e dal lavoro, che sono diventati ostaggio della finanza, e che riparta con l'assunzione di responsabilità delle associazioni di rappresentanza che, attraverso il confronto ed il metodo contrattuale non antagonista, si candidano a gestire insieme e collettivamente parti di welfare integrativo di cui beneficeranno lavoratori e imprese". I "terreni della sperimentazione", sulla scorta del Patto per lo sviluppo siglato da sindacati e Unindustria, sono molti: si va dallo sviluppo della previdenza complementare a quello dell'assistenza sanitaria integrativa. "Le nuove frontiere della sperimentazione - ha concluso Lorenzon - potrebbero riguardare soprattutto l'integrazione sanitaria, l'assistenza alle famiglie (asili e non autosufficienza), il mercato del lavoro, la formazione scolastica e professionale. Le parti sociali sono in grado di dare risposte più rapide ed efficaci dell'intervento legislativo".

Treviso, 7 novembre 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa