6/09/2023

Sopralluogo di Cgil, Cisl e Uil all’ex colonia Eni di Borca

“La scelta migliore per il Villaggio Olimpico di Milano Cortina 2026”

 

“L’ex Villaggio Eni di Borca è un patrimonio architettonico in ottimo stato di conservazione, una struttura unica al mondo, costruita con una visione lungimirante e innovativa, con sottoservizi già predisposti, perfettamente in dialogo con il paesaggio e con spazi ampi e moderni in grado di ospitare centinaia di persone: non perdiamo un’occasione unica come quella delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 per riqualificare un complesso edilizio storico che ha tutte le caratteristiche non solo per ospitare il villaggio olimpico, ma anche e soprattutto per diventare il motore di una rigenerazione economica, culturale e sociale per tutta la montagna bellunese”.

Queste le parole dei segretari generali di Cgil Belluno, Cisl Belluno Treviso e Uil Belluno, rispettivamente Denise Casanova, Massimiliano Paglini e Sonia Bridda al termine del sopralluogo effettuato nella mattina di oggi, mercoledì 6 settembre, all’ex Villaggio Eni di Corte di Cadore, realizzato da Edoardo Gellner a partire dagli anni Cinquanta sulla base dell’innovativo programma sociale e di welfare di Enrico Mattei: 274 villette monofamiliari, la colonia, il campeggio, i due alberghi e la chiesa.

Cgil, Cisl e Uil mesi fa avevano lanciato la proposta del recupero attivo dell’ex Villaggio per ospitare gli atleti olimpici. Un’alternativa a Fiames che risponderebbe pienamente ai principi di sostenibilità, legacy, valorizzazione e recupero del patrimonio immobiliare stabiliti dallo stesso Cio. Un’ipotesi che ha raccolto il favore di tutti i soggetti economici, sociali e istituzionali del territorio, con la Provincia che lo scorso luglio ha approvato all’unanimità proprio a Borca di Cadore una delibera che dà mandato al suo presidente di attivarsi in tutte le sedi possibili per chiedere alla cabina di regia di Milano Cortina 2026 di rivalutare la scelta sul villaggio olimpico e di individuare la sede nella vecchia colonia Eni di Borca. Il tutto alla luce di un fondamentale approfondimento tecnico che certifica la compatibilità idrogeologica e la fattibilità tecnica del recupero del villaggio.

“Oggi non ci sono più scuse - affermano Casanova, Paglini e Bridda -: il recupero del complesso progettato da Gellner non è più rimandabile, perché rappresenta un patrimonio inestimabile per la montagna bellunese. Non ha senso gettare 39 milioni di euro per mettere in piedi un villaggio olimpico di prefabbricati a Fiames, quando si potrebbero usare questi soldi per rigenerare un complesso straordinario, che già oggi in parte vive attraverso la collaborazione fra la proprietà e Dolomiti Contemporanee, che hanno dato vita a numerosi progetti di rifunzionalizzazione degli spazi, mostrandone la potenzialità”.