28/01/2011

Contratti di solidarietà per i lavoratori della N. Citton - Boato (Femca Cisl): “Ottimo esempio di rilancio, ora le banche facciano la loro parte dando credito all’azienda”

Contratti di solidarietà per i lavoratori della N. Citton
Boato (Femca Cisl): "Ottimo esempio di rilancio, ora le banche facciano la loro parte dando credito all'azienda"


Borso del Grappa - Scaduta la Cassa integrazione straordinaria, arrivano i contratti di solidarietà per mantenere in azienda tutti e 90 i dipendenti. Da lunedì 31 gennaio, alla N. Citton, storica azienda di Borso del Grappa (Treviso) specializzata nella produzione di componenti per ufficio quali sedie, scrivanie, ruote in plastica, basi per poltrone, e nello stampaggio conto terzi, verranno applicati i contratti di solidarietà per i 45 addetti alla produzione. "Siamo ottimisti sulla possibilità che la N. Citton possa riuscire ad attraversare questo momento di crisi - afferma Gianni Boato della Femca Cisl - e rilanciare la sua piena capacità produttiva nel giro dei prossimi 12 mesi". Intanto, nessun licenziamento in vista, grazie alla firma, in Provincia, dei contratti di solidarietà, che permetteranno all'impresa di utilizzare tutti e 45 i lavoratori i distribuiti in quattro squadre che alterneranno tre settimane di lavoro a una settimana a casa in solidarietà.

L'attività di stampaggio di materie plastiche si concentra, per la N. Citton, soprattutto nella produzione di attrezzature per giardinaggio, arredamento e componenti per biciclette. Da tempo questi comparti stanno attraversando una profonda crisi: la potenzialità produttiva dell'azienda non ha permesso l'impiego di tutta la manodopera occupata. Nel 2009 e nel 2010, il problema è stato affrontato prima con la Cassa integrazione ordinaria, poi con un anno di Cassa integrazione straordinaria, scaduta lo scorso 31 dicembre.

"La nostra priorità - spiega Boato - è stata quella di discutere partendo dal presupposto di mantenere in fabbrica tutti i dipendenti senza perdere posti di lavoro. La soluzione? I contratti di solidarietà. I lavoratori, da lunedì, alterneranno tre settimane di lavoro a una settimana a casa in solidarietà. Distribuire il disagio della mancata saturazione degli impianti su tutti i produttivi piuttosto che siano 15 persone a perdere il posto di lavoro è la soluzione che, come Cisl, spesso abbiamo cercato di far passare, ma che ancora oggi incontra molte difficoltà. La bontà di questo accordo sta nel fatto che l'azienda mantiene i lavoratori in fabbrica anziché metterli fuori. Si tratta di un esempio di rilancio dell'attività produttiva: noi siamo fiduciosi e pensiamo che l'azienda riuscirà ad attraversare la crisi rilanciando la sua piena capacità produttiva nel giro dei prossimi 12 mesi. La proprietà ha fatto la sua parte, il sindacato e i lavoratori pure, ora ci aspettiamo lo stesso dalle banche: ci sono tutti gli elementi per credere in questo progetto industriale".

Per ulteriori informazioni: Gianni Boato (Femca Cisl Treviso) - cell. 335 7547933

Treviso, 28 gennaio 2011