22/11/2011

Pronto Soccorso, la Cisl di Treviso propone un "Codice Rosa" per le vittime di violenza

Pronto Soccorso, un "Codice Rosa" per le vittime di violenza

Proposta della Cisl nella Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne

Treviso - Un codice privilegiato di accesso al Pronto Soccorso per garantire un'assistenza adeguata alle vittime di violenza appartenenti alle fasce deboli della popolazione: donne, minori e anziani. "Codice Rosa" è la proposta lanciata dalla Cisl di Treviso in occasione del 25 novembre 2011, Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, istituita dall'Onu per promuovere attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul fenomeno. L'iniziativa s'inserisce nel solco delle indicazioni contenute nella "Piattaforma Cisl sulla prevenzione della violenza sulle donne e i minori".

Codice rosso per le emergenze, giallo per pazienti mediamente critici, verde per prestazioni differibili, bianco per pazienti non urgenti. Perché non aggiungere il "Codice Rosa", procedura esclusiva e dedicata alle persone che hanno subito violenza sessuale e domestica, al fine di tutelare e assistere al meglio le vittime di soprusi? La proposta della Cisl di Treviso è rivolta alle istituzioni (Usl e Procura) e prevede l'attivazione, oltre ai normali codici di "triage" attribuiti ai pazienti che accedono al Pronto Soccorso secondo le classi di emergenza, di un codice criptato nei casi in cui vi sia il sospetto di una violenza sessuale o domestica. Al momento dell'attivazione, si attiverà un protocollo d'intervento mirato ad assicurare massima tutela attraverso percorsi assistenziali protetti che garantiscano la privacy e l'incolumità fisica e psichica della vittima.

"La collaborazione fra più istituzioni, con il coinvolgimento di diverse categorie professionali adeguatamente formate - afferma Cinzia Bonan, segretaria Cisl Treviso - è la strada giusta per contribuire all'emersione di un fenomeno di cui quello che si vede, purtroppo anche nella Marca trevigiana, è solo la punta dell'iceberg. L'esempio è dato dalla Asl 9 di Grosseto, dov'è stato siglato un Protocollo d'intesa per la costituzione di una task force interistituzionale. Si tratta di una squadra di medici, magistrati, personale infermieristico, polizia giudiziaria impegnata in un'attività rivolta alla tutela delle fasce deboli della popolazione". Il principale compito del gruppo di lavoro è quello dell'assistenza sanitaria e giudiziaria delle vittime di violenza, ma anche quello dell'individuazione e dall'emersione di tutti quegli episodi nelle quali le vittime che si rivolgono al Pronto Soccorso difficilmente raccontano di essere stato oggetto, per paura, vergogna, timore di ritorsioni. Un dato su tutti: 550 casi seguiti in Codice Rosa in 18 mesi (309 nel 2010 e 241 nel primo semestre del 2011) nella Asl 9 di Grossetto, e un abbattimento dei casi di "incidenti domestici", spesso e volentieri paravento per violenze subite fra le mura domestiche.

"Donne e minori in questo momento a Treviso - aggiunge Vanna Da Deppo del Coordinamento Donne dei Pensionati Cisl - sono al centro di terribili fatti di cronaca. Non dimentichiamo però la grande questione spesso taciuta dei maltrattamenti, spesso domestici, subiti dagli anziani: un Percorso Rosa garantirà anche per questi casi personale specializzato e la tempestiva attivazione di una rete di assistenza e sostegno necessaria".

Treviso, 23 novembre 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa