6/12/2011

Pensioni e patrimoniale: manovra Monti, non ci siamo. "Salviamo l'Italia, ma con equità"

Manovra Monti, presidio della Cisl davanti alla Prefettura

Lunedì 12 dicembre 2 ore di sciopero

Treviso - "Monti non può pensare di spiegare la manovra solo in televisione, a Porta a Porta: chi si trova davanti lavoratori e pensionati ogni giorno siamo noi e siamo noi ogni giorno chiamati a dare spiegazioni e informazioni. Il mancato confronto con le parti sociali è stato un errore: se non si passa per un ‘patto per il Paese', è difficile prevedere una convergenza consensuale sugli obiettivi di risanamento, pur necessari". E' stato uno dei messaggi lanciati oggi pomeriggio, martedì 6 dicembre, in piazza dei Signori a Treviso da Franco Lorenzon, segretario generale della Cisl di Treviso, nel corso del presidio di lavoratori e pensionati Cisl davanti alla sede della Prefettura, in una piazza che ha visto anche la partecipazione della Cgil trevigiana. 

"Monti aveva promesso rigore, equità e crescita - ha detto Lorenzon - e nella manovra del Governo trovo che ci sia tanto rigore, poca equità e dubbia crescita. Il Decreto è deludente sotto due profili: quello del metodo e quello del merito". Sul metodo, inaccettabile per la Cisl è stata la scelta di Monti di non accettare un reale confronto con le organizzazioni sindacali, in particolare "con un sindacato come la Cisl che in questi anni ha pagato la propria assunzione di responsabilità con le sedi imbrattate, le bandiere bruciate e gli insulti gratuiti". La Cisl contesta questo modo di operare e chiede che il Governo riveda le sue posizioni su alcuni contenuti del Decreto "Salva Italia".

"Solo simbolici i tagli ai costi della politica e modesto il contributo che arriverà dai grandi patrimoni, se si pensa che il 10% della popolazione ne possiede il 50%; sull'evasione fiscale, la tracciabilità sopra i 1.000 euro è davvero poco", ha spiegato il segretario generale. Per sostenere la crescita, secondo Lorenzon, occorreva ridurre il cuneo fiscale, quindi la tassazione sul lavoro, "argomento taciuto dal Governo Monti", e mettere in cantiere una vera riforma fiscale, "perché aumentare l'Iva senza riformare il fisco porta solo ad un aumento dei prezzi destinato a deprimere ulteriormente l'economia, come deprimente sarà l'effetto del blocco della rivalutazione delle pensioni: la copertura dell'inflazione dovrebbe essere estesa anche per pensioni comprese fra la minima e il triplo della minima".

"L'estensione a tutti del metodo contributivo combinato con l'innalzamento dell'età pensionabile - sottolinea il segretario generale della Cisl di Treviso - può avere effetti deleteri sulla gestione delle crisi aziendali, perché i prepensionamenti e le pensioni di anzianità non consentiranno più, o con maggiore difficoltà, di gestire gli esuberi di personale. Inoltre, nella manovra non c'è nulla sulla previdenza complementare per i giovani e, mentre per gli anni di lavoro necessari per andare in pensione, tutti i lavoratori sono sullo stesso piano, le aliquote continuano a rimanere differenti".

A sostegno di queste richieste, la Cisl ha proclamato per lunedì 12 dicembre due ore di sciopero a fine lavoro, con iniziative in tutte le città d'Italia e una manifestazione a Roma davanti al Parlamento.

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Treviso, 6 dicembre 2011

Cisl Treviso
Ufficio Stampa