9/02/2011

Glenfield, una vicenda da “Chi l’ha visto?” - Boato (Femca Cisl): “Non rispettata la dignità dei lavoratori”

Glenfield, una vicenda da "Chi l'ha visto?"
Boato (Femca Cisl): "Non rispettata la dignità dei lavoratori"

Treviso - "I lavoratori della Glenfield, oltre a non aver visto un euro di quanto loro spetta, non hanno più alcun punto di riferimento sul territorio. Insomma, sembra una vicenda da ‘Chi l'ha visto?'. Pare che da qualche parte, a Sant'Antonino, ci siano ancora tre dipendenti, ma sembra che l'azienda intenda mantenere una certa riservatezza sulla questione...". Chiusura Glenfield, la Femca Cisl, per voce di Gianni Boato, accusa l'azienda. "Dopo aver lasciato letteralmente per mesi senza lavoro i propri dipendenti, oltre ad aver provveduto allo svuotamento dei magazzini e alla dismissione di tutta la parte informatica - spiega Boato - nel settembre 2010 era stato siglato l'accordo di cassa integrazione straordinaria per 12 mesi più 12 mesi nel caso almeno il 30% dei lavoratori fosse riuscito a ricollocarsi entro il primo anno e si erano trovati anche gli accordi per incentivazioni all'esodo nel caso i lavoratori fossero riusciti a ricollocarsi prima del termine della cassa integrazione straordinaria".

Fino a qui tutto normale, o quasi (i titolari non si sono mai visti ma in loro rappresentanza era giunto a Treviso un consulente di Milano). "Il problema - afferma Boato - è che da allora l'azienda con sede operativa a Quinto,, dopo aver corrisposto una prima rata di quanto spettante ai lavoratori, ha pensato bene di non pagare più. Inoltre oggi i lavoratori che necessitano di qualsiasi documento (essendo in cassa integrazione) non hanno più alcun punto di riferimento nel territorio. Insomma, una vicenda da "Chi l'ha visto ?". Ci stupisce come un'azienda che ha curato un marchio così importante possa essere arrivata a una tale mancanza di rispetto della dignità dei suoi dipendenti, senza neppure il buon gusto di affrontare i lavoratori nel momento della chiusura, accrescendo enormemente le loro difficoltà".

I mandati per il recupero crediti sono già stati raccolti presso gli uffici vertenze della Cisl. "Questa vicenda è vergognosa - conclude il rappresentante della Femca Cisl -, ci auguriamo che s'indaghi fino in fondo, perché questa non è solo una storia amara per i lavoratori: le manovre fatte in questi ultimi mesi vanno affrontate con rigore e severità, soprattutto se dovessero emergere delle responsabilità civili e penali".

Per ulteriori informazioni: Gianni Boato (Femca Cisl Treviso) - cell. 335 7547933