10/02/2011

Responsabilità sociale e ambientale e posti di lavoro per i giovani

Responsabilità sociale e ambientale e posti di lavoro per i giovani

La Fiba trevigiana traccia il profilo della banca del futuro

Questa mattina a Cimadolmo si è svolto il Consiglio territoriale della Federazione che rappresenta lavoratori di banche, assicurazioni e finanza

Treviso - "La banca del futuro? Un modello d'istituto che sappia introdurre il maggior numero possibile di elementi di responsabilità sociale ed ambientale, a partire dalla grande attenzione occupazionale verso il mondo giovanile". E' il modello di banca post-crisi tracciato questa mattina dal Segretario generale della Fiba Cisl Giuseppe Gallo, intervenuto nel corso del Consiglio territoriale delll'organizzazione sindacale che rappresenta e tutela i lavoratori delle banche, delle assicurazioni, della finanza, delle authority e degli agenti della riscossione e che conta 1800 iscritti nella Marca.

Al centro del dibattito, il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2 010 e che nella provincia di Treviso riguarda 5000 addetti. "I problemi - spiega Gallo - sono due: il fondo di solidarietà di settore che l'Abi intende riformare in termini restrittivi e sul quale abbiamo insediato una commissione tecnica per approfondimenti; le trattative riprenderanno il 18 febbraio. Intendiamo salvaguardare il nostro ammortizzatore sociale autonomo e privo di oneri per il bilancio pubblico grazie al quale abbiamo gestito il riposizionamento competitivo del sistema bancario italiano con successo in condizioni di assoluto equilibrio sociale".

La seconda questione chiama in causa il modello di banca col quale si vuole uscire dalla crisi. "Sul contratto - prosegue il Segretario nazionale Fiba - c'è una pregiudiziale dell'Abi estremamente grave: le imprese bancarie pretendono di pagare l'adeguamento inflattivo, e quindi la copertura del potere d'acquisto reale dei salari, in via subordinata alla produttività del settore e questo per noi è inaccettabile, perché sconvolge l'accordo interf ederale che per altro l'Abi ha firmato. Superata questa pregiudiziale, dovremmo fare un contratto che introduca nel modello di banca post crisi il maggior numero possibile di elementi di responsabilità sociale ed ambientale, partendo da una forte attenzione occupazionale verso il mondo giovanile". Il punto di partenza sono le buone esperienze di accordi di gruppo raggiunti nel 2010 sia in Intesa San Paolo che in Unicredit, che prevedono assunzioni a tempo indeterminato con flessibilità salariali e di orario in ingresso per 4 anni. "Dalla crisi - conclude Gallo - si può uscire solo continuando a regolare i mercati finanziari internazionali globali e con patti sociali forti tra imprese, lavoratori e Governi".

"Il sistema bancario - aggiunge Franco Lorenzon, Segretario generale della Cisl di Treviso - è oggi dentro a un processo di trasformazione che riguarda tutti ". Per la Fiba trevigiana, in particolare, è fondamentale una politica fiscale che incentivi la deducibilità delle perdite su crediti delle b anche per togliere gli ostacoli al concedere credito a imprese e famiglie e rilanciare lo sviluppo. "Tassare la rendita finanziaria anziché i depositi dei risparmiatori - sostiene Massimiliano Paglini, Segretario della Fiba provinciale - colpire le speculazioni invece del certificato di deposito del pensionato consentirà di avere, oltre che un sistema fiscale più equo, anche un forte disincentivo a speculare sui mercati finanziari e una maggior attenzione e disponibilità nell'erogare credito". Per la Federazione Italiana Bancari e Assicurativi è necessario un nuovo modello di banca, un istituto che dovrà fare del territorio il cuore pulsante della propria attività, che oltre a remunerare l'azionista, possa mantenere e salvaguardare la rappresentatività di tutti i portatori d'interessi interagenti con l'impresa bancaria, affinché si possa guardare al futuro con investimenti e sviluppo dell'occupazione.

Per ulteriori informazioni: Massimiliano Paglini (Segretario Fiba Treviso) cell 392 9302037

Foto La Fiba trevigiana traccia il profilo della banca del futuro