9/03/2012

Manpower: lavoratori svantaggiati in saldo. Botti: "La dignità non può essere svalutata dalle offerte commerciali"

Manpower: lavoratori svantaggiati in saldo

Botti (Cisl): "La dignità non può essere svalutata dalle offerte commerciali"

Treviso - La stagione dei saldi non è ancora finita. Anzi, nelle filiali trevigiane di Manpower, come in quelle del resto d'Italia, a guardare le offerte commerciali, sembra non finire mai. Peccato che al posto delle borsette e delle scarpe in svendita finiscano i lavoratori: precari, svantaggiati e pure in saldo.

In seguito ad una recente convenzione stipulata da Assolavoro e Italia Lavoro, Manpower, agenzia di lavoro interinale presente a Treviso, Oderzo, Conegliano, Castelfranco Veneto e Montebelluna, offre ai propri clienti "lavoratori in somministrazione a costi particolarmente vantaggiosi rispetto ad altre forme di flessibilità".

"Ribadendo il principio che le persone non sono oggetti, e che quindi non possono essere messi in saldo con sottoinquadramenti e sconti del 20% - spiega Simone Botti, referente della Cisl di Treviso per i lavoratori atipici -, va sottolineato che il lavoratore in somministrazione in questi anni si è caratterizzato per la parità di trattamento retributivo e normativo".

Il recente decreto legislativo di recepimento della direttiva europea, che doveva ratificare il principio di parità di trattamento retributivo e normativo fra somministrati e dipendenti dell'azienda utilizzatrice, rischia di trasformarsi nel suo opposto, cioè in una forte incentivazione all'uso della somministrazione in deroga al principio stesso di parità, se combinato con quanto previsto dall'articolo 13 DLg 276/03. L'articolo in questione prevede la possibilità di stipulare contratti di somministrazione in deroga al contratto nazionale solo ed esclusivamente in presenza di un autentico percorso di reinserimento e riqualificazione del lavoratore, con l'ausilio di interventi formativi idonei e con contratti di durata non inferiore ai sei mesi.

"La dignità del lavoratore, in modo particolare se svantaggiato - prosegue Botti - non può e non deve essere svalutata dalle offerte commerciali: è necessario intervenire sotto il profilo economico da quanto previsto dall'articolo 13, applicando la deroga solo ed esclusivamente in presenza di percorsi di riqualificazione provabili e garantiti. In caso contrario, si rischia di aprire un mercato del lavoro al ribasso, dove conta solo il risparmio da spalmare sulla testa dei lavoratori. Il grave rischio di una corsa alla svendita dei lavoratori è sempre più forte; diventa quindi fondamentale che le Agenzie per il Lavoro e le Organizzazioni Sindacali di settore si incontrino al più presto per porre rimedio a questo grave rischio".

Treviso, 9 marzo 2012

Cisl Treviso
Ufficio Stampa