22/03/2012

Le nuove regole sul lavoro: sintesi e materiali

 

LE NUOVE REGOLE SUL LAVORO

Il confronto, difficile e complesso con il Governo, sulle nuove regole del lavoro sta arrivando a una prima conclusione con il sostanziale consenso di tutte le Parti Sociali, esclusa la Cgil, prima di trovare la definitiva approvazione in Parlamento.

Tre sono stati gli ambiti su cui la riforma è intervenuta:


CONTRATTI DI LAVORO INDIVIDUALI

L'obiettivo è di favorire la buona occupazione e combattere la precarietà

- Il contratto a tempo indeterminato sarà il contratto ‘dominante', mentre i contratti a termine non potranno superare i 36 mesi e saranno penalizzati con un contributo dell'1,4% a carico delle aziende.
- Sarà vietata la pratica delle dimissioni in bianco.
- L'apprendistato diventa il contratto privilegiato di avvio al lavoro dei giovani, mentre il contratto di inserimento sarà il contratto privilegiato per chi lo ha perso o è in condizione di svantaggio sociale.
- Vengono contrastati gli abusi che hanno reso ‘precario' il lavoro flessibile, in particolare sulle false partite IVA, gli associati in partecipazione, i co.co.co., i tirocini e gli stage.


AMMORTIZZATORI SOCIALI

L'obiettivo è di allargare la platea dei beneficiari e migliorare le tutele

- L'Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASPI) sostituirà dal 2017 le indennità di disoccupazione e di mobilità e sarà universale, cioè tutelerà tutti i lavoratori dipendenti con almeno 2 anni di anzianità assicurativa. Essa avrà una durata di 12 mesi fino ai 54 anni e di 18 mesi oltre i 55 anni, con un importo massimo di 1.119,32 euro.
- La Cassa Integrazione Ordinaria resta immutata, come pure la Cassa integrazione Straordinaria, ma da essa saranno esclusi i casi in cui è prevista la chiusura dell'azienda.
- Per i lavoratori più anziani è previsto un ‘Fondo di solidarietà' con cui viene superata la Cassa Integrazione in deroga, e viene previsto un sussidio per i lavoratori che raggiungerebbero la pensione entro i 4 anni dal licenziamento.


ARTICOLO 18 STATUTO DEI LAVORATORI

L'obiettivo è di assicurare una riforma che salvaguardi le sue originali funzioni di tutela contro le discriminazioni e sia estesa a tutti lavoratori dipendenti

La proposta di riforma dell'art.18 prevede che:
1. i licenziamenti discriminatori siano sempre puniti con il reintegro, in tutte le aziende, sopra e sotto i 15 dipendenti;
2. i licenziamenti per motivo disciplinare saranno sottoposti alla decisione del giudice sulla base anche delle previsioni dei Contratti di lavoro;
3. i licenziamenti per motivo economico, saranno indennizzati con una somma da 15 a 27 mensilità.

 


Come Cisl abbiano sicuramente contribuito a migliorare i contenuti proposti inizialmente dal Governo e ci impegniamo perché si possa ulteriormente perfezionare il testo su alcuni punti (per es. sulla garanzia di una adeguata fase transitoria che permetta di superare il momento critico della crisi, sull'estensione dell'ASPI anche ai co.co.pro. e sulle modalità di individuazione del licenziamento per motivi economici).
Un giudizio definitivo sarà espresso dopo aver verificato i testi dei provvedimenti di legge che il Governo predisporrà dopo l'incontro conclusivo per il negoziato.


Treviso, 22 marzo 2012

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