23/03/2011

Crisi, il bilancio della Filca di Treviso al Consiglio generale

Crisi, il bilancio della Filca di Treviso

Orrù: "10 mila posti di lavoro bruciati in 2 anni, e ora anche aziende che lavorano non hanno risorse per pagare gli stipendi"


Treviso - Evoluzione della crisi, bilancio del 2010 e pianificazione delle attività per il 2011. Sono alcuni dei temi affrontati oggi, mercoledì 23 marzo, all'Hotel Crystal di Preganziol, dal Consiglio generale della Filca Cisl di Treviso, la Federazione di categoria che organizza e rappresenta gli addetti dell'edilizia, dell'industria del legno, del cemento, dei laterizi, del marmo e della pietra per la provincia di Treviso.

L'appuntamento, presieduto dal segretario generale Filca Cisl di Treviso Francesco Orrù, è stato l'occasione per tracciare un bilancio dell'attività della categoria, che raccoglie 8500 iscritti nella Marca, negli ultimi due anni. Sono 65 i verbali di cassa integrazione straordinaria firmati dalla Filca trevigiana, per un totale di 3300 lavoratori coinvolti. Nella quasi totalità dei casi, la cassa integrazione straordinaria è stata richiesta dopo la scadenza delle 52 settimane di cassa integrazione ordinaria. Il settore edile, nella Marca, ha perso circa 6 mila posti di lavoro. Nei settori legno-manufatti-lapidei-laterizi-cemento i posti di lavoro ‘bruciati' sono stati altri 4 mila. In totale, dunque, i posti persi sono stati 10 mila. Una quindicina, infine, i casi di fallimenti su aziende seguite dalla Filca trevigiana.

"Sono dati preoccupanti - commenta Orrù - perché quando si arriva alla cassa integrazione straordinaria vuol dire che ci si è già mangiati le 52 settimane di ordinaria. Spesso, purtroppo, questo è dovuto alla leggerezza dei titolari che hanno sottovalutato la crisi, pensando che durasse meno, e hanno gestito male la cassa integrazione. Noi, a differenza di altri settori, come quello metalmeccanico, abbiamo sentito un po' dopo la crisi. Ora però sono due gli aspetti che più ci preoccupano: le aziende con cassa straordinaria in scadenza, e quelle che sono indietro anche di tre mensilità col pagamento degli stipendi. Si tratta di imprese che lavorano, ma che non hanno risorse finanziare per pagare gli stipendi ai lavoratori. Il motivo? Problemi di insoluti per il settore del legno, e questioni legate al patto di stabilità per l'edilizia: i Comuni non pagano lavori già eseguiti dalle imprese trevigiane per non sforare il patto di stabilità, che noi della Filca chiediamo alle istituzioni di rivedere".

Ai lavori questa mattina a Preganziol hanno partecipato l'economista Alberto Berrini e Paolo Stefan, vicedirettore del Fondo Pensione Solidarietà Veneto.

Treviso, 23 marzo 2011

Cisl Treviso
Ufficio stampa